2024 | Centenario e anno della morte di Arno Stern

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I nostri bambini diventano come li vediamo. Vedono se stessi con i nostri occhi. Per costruire una società
di fiducia è necessario guardare i nostri bambini con occhi pieni di fiducia e lasciarli diventare ciò che
diventano i bambini quando fioriscono sotto questo sguardo.

 

Bisogna emanciparsi dall'idea che gli adulti debbano dominare i bambini, ma anche dall'opposto, ossia dall'idea del bambino-re che domina gli adulti perché tutto gli viene concesso. Vogliamo muoverci verso una reciprocità delle influenze, una reciprocità della fiducia caratterizzate dall'assenza di autorità e dall'assenza di discriminazione basata sull'età.

Questo libro, tanto breve quanto prezioso, accoglie il dialogo tra Arno e André Stern, due
appassionati di educazione, entrambi mossi dalla convinzione che sia necessario riporre nei
bambini una fiducia incondizionata. In questa intervista, padre e figlio mettono in luce la loro
singolare concezione di un'educazione che pone in primo piano il rispetto, la spontaneità,
l'unicità e la creatività, e che prende le distanze da uno sguardo adulto condizionato da
aspettative.

I due autori danno voce a una nuova visione della pedagogia e delineano i contorni di
un'ecologia dell'infanzia, la cui forza potrebbe cambiare il mondo.

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Arno Stern (1924-2024) è un ricercatore e pedagogista. È il fondatore dei Closlieu (atelier in cui
bambini e adulti possono dipingere in libertà, senza pressioni e influenze) e di un nuovo settore
scientifico: la semiologia dell'espressione. È autore di oltre quaranta pubblicazioni.
 

André Stern è figlio di Arno Stern, di cui è stretto collaboratore. È cresciuto al di fuori di
qualsiasi percorso scolastico. Sposato, padre di due figli, è musicista, compositore, costruttore
di strumenti, conferenziere e giornalista. È stato due volte ospite di TEDx. È stato nominato
ambasciatore dell'infanzia grazie alle sue riflessioni che muovono dalla un’inedita esperienza di
bambino e di genitore, e che descrivono il bambino come un “gigante di potenzialità”.

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